GAIA SOCIETÀ
in collaborazione con
FRATERNAL COMPAGNIA
presenta “La vostra cara Emilytratto dalle lettere e dalle poesie di Emily Dickinson
da M. Grazia Ghetti
Una piccola donna sempre vestita di bianco, che fugge in solaio per non farsi vedere da chi viene a trovarla. Una piccola donna che vive in un piccolo mondo, limitato e gretto quale può essere quello della provincia americana dell’800, protestante, patriarcale e sessuofobica. Questa piccola donna evade, paradossalmente, chiudendosi in casa, relegandosi in spazi sempre più ristretti, coltivando esclusivamente rapporti familiari ed epistolari. Una vita esteriore fatta di piccole cose, di dettagli apparentemente banali che fanno da contraltare ad una vita interiore immensa, ricchissima.Questo spettacolo vuole renderle omaggio traendo spunto dalla materia drammaturgica posta tra le righe delle sue numerose lettere che, con le poesie, sono l’altro aspetto, complementare, del suo comunicare con l’esterno. E’ insospettabile quel mondo pervaso da una spiritualità altissima, da una sensibilità quasi visionaria, da una sensualità fortissima e vissuta solo (forse) nelle stanze segrete della fantasia, stanze in cui Emily ama ‘selvaggiamente’ e incontra un’amica misteriosa, sempre vicina a lei: la Morte.Nella sua stranezza di vita c’è molta autoironia, volontà di sdrammatizzare, bizzarro umorismo, che nel contrasto con il dolore e l’angoscia costantemente sentiti diventa ‘humor nero’. In scena due Emily ; una che si racconta al pubblico, l’altra che attraverso le sue poesie scopre quella parte di sé più intima , quella che ai suoi contemporanei è rimasta nascosta: la sua anima. Tra ricordi e fantasmi del passato Emily rievoca momenti salienti di vita mentre un personaggio misterioso – una figura maschile che riassume Padre Maestro e Amante , fa scaturire dal suo violino una musica che è, al tempo stesso, commento e spunto per rinnovare nel ricordo incontri, sensazioni, visioni: spaziando da Bach al folk americano/irlandese la musica amplifica l’ impatto emotivo già presente nella scrittura.
Interpreti: M. Grazia Ghetti e Tania Passarini, al violino Marco Cavina
Le scene sono di Maurizio Scarpa, i costumi di Steve Almerighi
La regia di Adriano Dallea.
Non sappiamo di andare quando andiamo.
Noi scherziamo nel chiudere la porta.
Dietro, il destino mette il catenaccio
E non entriamo più.
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