Orlando Furioso

E’ un mondo in disordine quello che regna alla corte degli Estensi nel 1516, ma è un mondo in disordine ovunque sulla terra, all’indomani di quella scoperta di Cristoforo Colombo che in verità è una conquista, preceduta e seguita dall’aggrovigliarsi del potere e dal groviglio delle religioni, pronte a combattersi le une contro le altre, a colpi di crociate, di guerre, di genocidi, ogni volta perpetrati nel nome della fede. E i popoli? 

I popoli ancora non esistono.

E’ un mondo in disordine quello attuale, dove l’individualismo ha preso il sopravvento, dove ancora sono presenti crociate in nome di una fede o di un potere economico-politico, dove per convincere e giustificare azioni si utilizzano nomi quali “missione di pace” o “importare la democrazia”. E i ruoli?

I ruoli non vengono rivestiti.

Chi prenderà il posto del buono o del cattivo? Chi si immolerà al sacrificio per salvare il proprio popolo? Chi è il vero nemico? Chi invece il nostro eroe? 

All’interno dell’opera “Orlando Furioso” un continuo intreccio e intersecarsi di percorsi e storie per cercare di dare ad ogni domanda una risposta che forse non esiste ancora, o che forse non siamo ancora pronti ad accettare. Allora per cosa vale la pena lottare? Lo stesso Ludovico Ariosto terminerà il romanzo con la scritta “Pro Bono Malum – per opera del bene ho ricevuto solo dolore”.