Relazione Progetto “Il Mozambico attraverso gli occhi dell’arte”
Bologna, La Cava delle Arti 19-29 Ottobre 2015
Il progetto, promosso da AIFO (Associazione italiana amici di Raoul Follerau), dall’Associazione African Art Gate e sostenuto dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del più ampio progetto “Sviluppo comunitario e controllo delle principali endemie nella provincia di Manica, Mozambico” è stato ospitato a Bologna presso La Cava delle Arti dall’Ass. Culturale di Promozione Sociale Fraternal Compagnia.
Undici classi hanno visitato la mostra d’arte delle opere del pittore mozambicano Antonio Alberto Malendze, in arte Malè allestita dal 19 al 29 ottobre 2015 e partecipato al momento di laboratorio finale.
Elenco Istituti partecipanti:
Scuola primaria “Marella” (classe 5C); Scuola primaria “Piaget” (classi 3A e 3B); Scuola secondaria di primo grado “Il Guercino” (classi 3B, 3D, 3F, 3G, 3H); Scuola secondaria di primo grado “Montalcini” (classi 1A e 1B); Scuola secondaria di primo grado “Pepoli” (classe 3C).
Hanno partecipato 200 ragazzi e 19 insegnanti, che, nel complesso, si sono dimostrati entusiasti della mostra, apprezzandone in particolar modo lo spaccato della cultura africana che ne emergeva e il coinvolgimento attivo che veniva richiesto.
Riportiamo di seguito alcuni del tanti commenti che ci hanno lasciato le insegnanti al termine della mostra:
Un percorso emozionale ed emozionante! L’Africa e il suo calore hanno tirato fuori da ogni bambino gioia, creatività e spirito di condivisione. Grazie di cuore
(Prof.ssa Lella Di Girolamo, classe 3B Scuola primaria “Piaget”)
È stato un percorso molto coinvolgente ed emozionante. Grazie
(Prof.ssa Franca Ricci, classe 3A Scuola primaria “Piaget”)
Grazie per la bella iniziativa, un’opportunità per superare il nostro etnocentrismo e apprezzare l’arte di giovani artisti (Prof.ssa Silvia Strazzari, classe 3C Scuola secondaria di primo grado “Pepoli”)
Descrizione del progetto:
Attraverso la visita guidata sono state illustrate le particolarità dei 18 quadri in mostra, con particolare attenzione a tutti quei simboli rilevanti nella pittura di Malè. La sua arte, infatti, è un’occasione per affrontare tematiche care alla cultura africana, come l’acqua, bene raro e per questo preziosissimo; come la comunità, particolarmente sentita nelle favelas, luogo in cui vive Malè; come la musica che anima i momenti di ritrovo e di festa delle comunità africane; come la famiglia, unione forte, ma al tempo stesso problematica, in quanto offuscata da una piaga sociale come la dote. I quadri di Malè, inoltre, sono quasi un unicum nel panorama africano in quanto l’artista usa la tecnica della tridimensionalità, a differenza di altri artisti del continente che dipingono esclusivamente usando la bidimensionalità. Malè, poi, utilizza anche la tecnica chiaroscurale e ha chiari riferimenti alla pittura di Picasso e di Dalì.
La visita guidata è stata, dunque, un momento per far riflettere, oltre che sui quadri stessi, su tematiche sociali, usi e costumi del popolo africano e sulle tecniche pittoriche in generale.
Il momento laboratoriale, che seguiva la mostra, poi, consisteva nel coinvolgere attivamente i ragazzi stimolandone la creatività. Ogni classe è stata divisa in due gruppi e a ogni gruppo sono stati dati una grande sagoma del continente africano e materiali di riciclo. Con questi oggetti che, comunemente, sono considerati degli scarti, il ragazzo creava nuove figure che poi appoggiava sulla sagoma. Le figure che venivano create, senza l’utilizzo di colla, pennarelli o scotch, riproducevano sia simboli che i ragazzi avevano trovato nelle opere di Malè, sia simboli che nel loro immaginario li riportavano all’Africa. Alla fine del tempo che veniva loro concesso, un capogruppo spiegava, dando così un senso al lavoro svolto, quali erano i significati che ognuno aveva attribuito alla sua piccola opera d’arte.
Si è scelto di lavorare sul tema del riciclo sia per far capire ai ragazzi l’importanza del dare nuova vita e valore a oggetti che vengono visti, una volta usati, solo come rifiuti da buttare via, sia per farlo avvicinare alla tecnica pittorica di Malè che per la realizzazione dei suoi quadri si serve di oggetti di scarto, come sabbia, segatura, carta igienica e garze.
Con il materiale audio e video raccolto durante le due settimane di mostra verrà realizzato un DVD che verrà consegnato alle varie classi coinvolte nel progetto, a ricordo e testimonianza dell’esperienza.